lunedì 28 settembre 2009

LA CLASSIFICA DELLE NOMINATIONS


Questa non è la classifica finale ma quella che risulta dalla fase iniziale quando ciascuno espresse le sue 30 "nominations".

Da notare che "Non ci resta che piangere", qui al quarto posto, nella classifica finale è scomparso totalmente. "Mediterraneo" collassa anch'esso come "Arancia meccanica". Invece "C'era una volta in America", qui all'ottavo posto, nella classifica finale balzerà al terzo.


19 nominations
The blues brothers

16 nominations

Blade Runner

13 nominations

2001 odissea nello spazio

12 nominations

Non ci resta che piangere

11 nominations

Frankenstein junior
Mediterraneo

10 nominations

Il silenzio degli innocenti
La grande guerra
Qualcuno volò sul nido del cuculo

9 nominations

Arancia meccanica

8 nominations

Apocalypse now
C'era una volta in America
Hollywood party
I soliti ignoti
Il cielo sopra Berlino
Pulp fiction

7 nominations

Il padrino - 1
Pane e tulipani
Schindler's list

6 nominations

A qualcuno piace caldo
Donne sull’orlo di una crisi di nervi
Il sorpasso
Ladri di biciclette
L'armata Brancaleone
Oltre il giardino (Being there)
Ricomincio da tre
Shining
Underground

5 nominations

Barry Lindon
Il grande freddo
Le fate ignoranti
Le vite degli altri
Matrix
Quarto potere - Citizen kane
Train de vie
Tutto su mia madre
Un americano a Roma

4 nominations

Accattone
Animal house
City of God - Cidade de Deus
Daunbailò
Fargo
Forrest Gump
Hair
I soliti sospetti
Il piccolo diavolo
Il postino
La finestra sul cortile
La vita è bella
Magnolia
Nuovo cinema paradiso
Otto e 1/2
Psyco
Roma città aperta
The elephant man
The millionaire
The rocky horror picture show
The wall - Pink Floyd

3 nominations

American beauty
Balla coi lupi
Bellissima
Bianca
Borotalco
Brazil !
Caro diario
Colazione da Tiffany
Delicatessen
Ecce bombo
Edward mani di forbice
Fa la cosa giusta
Febbre da cavallo
I cento passi
I predatori dell'arca perduta
Il bacio della donna ragno
Il buio oltre la siepe
Il cacciatore
Il marchese del grillo
Il miglio verde
Il pianista
Il posto delle fragole - Smultronstället
Into the wild
Jalla! Jalla!
Jesus Christ Superstar
Kill Bill - vol.1
La banda degli onesti
La moglie del soldato
La stangata
La vita è meravigliosa
Le ali della libertà
Metropolis
Midnight Express (Fuga di mezzanotte)
Per un pugno di dollari
Radiofreccia
Star Wars - Guerre stellari (la saga)
Taxi driver
Totò Peppino e…la malafemmina
Viale del tramonto
Vogliamo vivere! (To be or not to be)

2 nominations

A beautiful mind
Across the universe
Alla ricerca di Nemo
Amarcord
Arrivano i dollari
Arsenico e vecchi merletti
Ben Hur
Blow
Brian di Nazareth
Buena vista social club
C'eravamo tanto amati
Come eravamo
Dersu Uzala
East is east
Fantasia
Fragole e sangue
Freaks
Germania anno zero
Gli uccelli
Good morning, Vietnam
Grazie, signora Tatcher
Highlander (l'ultimo immortale)
Hurricane - Il grido dell'innocenza
I guerrieri della notte - The Warriors
I sette samurai
I tre giorni del condor
Il buono, il brutto e il cattivo
Il cielo può attendere
Il dottor Stranamore
Il fascino discreto della borghesia
Il favoloso mondo di Amelie
Il giocattolo
Il gladiatore
Il grande Lebowski
Il laureato
Il mio nuovo strano fidanzato
Il tè nel deserto
In the mood for love
In viaggio con papà
Incontri ravvicinati del III tipo
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
Io la conoscevo bene
JFK
La 25° ora
La congiura degli innocenti
La febbre dell'oro
La finestra di fronte
La foresta dei pugnali volanti
La leggenda del pianista sull'oceano
La mia Africa
La rosa tatuata
La strategia della lumaca
Le relazioni pericolose
Leon
L'esorcista
Lezioni di piano
L'imbalsamatore
M Il mostro di Düsseldorf
Manhattan
Maradona
Mare dentro
Missing
Monster & Co.
Parla con lei
Piovono pietre
Priscilla, la regina del deserto
Ricomincio da capo
Scarface
Sin City
Straziami ma di baci saziami
Tanguy
Tempi moderni
The dark night - Batman, il cavaliere oscuro
The departed
The others
The Truman show
Trainspotting
Uccellacci e uccellini
Ultimo tango a Parigi
Un borghese piccolo piccolo
Un’altra giovinezza
Una giornata particolare
Via col vento
Volver
Wall-E

1 nomination

300
1941 allarme a Hollywood
6 gradi di separazione
A spasso con Daisy
About a Boy
Accadde una notte
Acqua e sapone
Akira
Alice nel paese delle meraviglie
Aliens - Scontro finale
American history X
Amici miei
Amore tra le rovine
Amore, bugie e calcetto
Amores Perros
Angeli con la pistola
Angeli e demoni
Apnea
Assassinio sull'Eiger
Attila, flagello di Dio
Azur e Asmar
Babel
Bagdad café
Bella di giorno
Bianco rosso e verdone
Billy Elliot
Birdy
Blood diamond
Blow-Up
Bowling a Columbine
Boyz'n the Hood
Braveheart
Brisby e il segreto di NIMH
Broken flowers
Brother
Brutti sporchi e cattivi
Butch Cassidy
C’era una volta il west
Cabaret
Camera con vista
Cantando sotto la pioggia
Carlitos' Way
Casablanca
Casotto
Castaway
Cenerentola (W.Disney)
Che fine ha fatto Baby Jane
Chi ha incastrato Roger Rabbit
Chinatown
Chocolat
Christiana F. noi i ragazzi dello zoo di Berlino
Clerks - Commessi
Codice d'onore
Cresceranno i carciofi a Mimongo
Crocevia della morte
Cuore sacro
Dal tramonto all'alba
Dead man walking
Del perduto amore
Dirty dancing
Dogville
Dragon Hearth
Due sulla strada - The Van
Duel
E' ricca la sposo e l'ammazzo
E.T. l'extraterrestre
Easy rider
Entrapement
Eva contro Eva
Excalibur
Eyes wide shut
Fahrenheit 9/11
Fandango
Febbre a 90°
Fight club
Film Blu
Fino alla fine del mondo - Until the end of the world
Fino all'ultimo respiro
Fitzcarraldo
Flashdance
Fronte del porto
Full metal jacket
Gastone
Gatto nero gatto bianco
Gente comune
Getaway
Giorni e nuvole
Giovanni Falcone
Giungla d’asfalto
Gli aristogatti
Gocce d’acqua su pietre roventi
Good bye Lenin
Goodnight and good luck
Gran Torino
Grease
Guardie e ladri
Guida Galattica per Autostoppisti
Hannah e le sue sorelle
Harold e Maude
Harry a pezzi
Harry Potter
Harry ti presento Sally
Hellzapopping
Hero
I colori dell'anima
I complessi
I diari della motocicletta
I misteri dei giardini di Compton house
I ponti di Madison County
I quattrocento colpi
I segreti di Brokeback mountain
I soliti ignoti - vent'anni dopo
I tartassati
I Tenenbaum
Idioti
Ieri oggi domani
Il cacciatore di aquiloni
Il caimano
Il ciclone
Il codice da Vinci
Il colore viola
Il conformista
Il cubo (Cube)
Il Decameron
Il disprezzo
Il dittatore dello stato libero di Bananas
Il fantasma della libertà - Le fantôme de la liberté
Il gattopardo
Il giardino dei limoni
Il matrimonio di Lorna
Il mattatore
Il mio grosso grasso matrimonio greco
Il mistero di Sleepy Hollow
Il monello
Il nome della rosa
Il padrino - 2
Il papà di Giovanna
Il pianeta verde ( La Belle Verte )
Il promontorio della paura
Il raggio verde
Il rapporto Pelican
Il segno della libellula - Dragonfly
Il seme della follia
Il sesto senso
Il Signore degli anelli
Il trono di sangue
Il vedovo
In nome del papa re
Indovina chi viene a cena?
Inseparabili - The twins
Intervista col vampiro
Io ballo da sola
Io e Annie
Io non ho paura
Johnny Stecchino
Jonas che avrà vent’anni nel 2000
Juno
Jurassic Park
Kill Bill - vol.2
King Kong
Kolya
L’amore molesto
L’angelo sterminatore
L’aria serena dell’ovest
L’età dell’innocenza
L’insostenibile leggerezza dell’essere
L’uomo senza passato
La banda Baader Meinhof
La belle histoire
La bestia nel cuore
La caduta degli dei
La città incantata
La classe operaia va in paradiso
La collezionista
La corazzata Potemkin
La dolce vita
La donna che visse due volte
La famiglia
La febbre del sabato sera
La fiamma del peccato
La frontière de l’aube
La giusta distanza
La grande abbuffata
La guerra dei Roses
La guerra lampo dei fratelli Marx
La leggenda del santo bevitore
La maman et la putain
La messa è finita
La mosca
La mummia
La notte dei morti viventi
La pantera rosa
La passion de Jeanne d'Arc
La pecora nera
La sconosciuta
La signora della porta accanto
La sottile linea rossa
La sposa turca
La storia infinita
La strada
La tigre e il dragone
La tigre e la neve
La voce della luna
L'albero degli zoccoli
L'amico americano - Der amerikanische Freund
Lanterne rosse
L'attimo fuggente
Le iene - Cani da rapina
Le lacrime amare di Petra Von Kant
Le mele di Adamo
Le notti di Cabiria
Le onde del destino
Le parole che non ti ho detto
Le ricamatrici
Le streghe di Eastwick
L'eclisse
Leoni per agnelli
L'era glaciale
L'illusionista
L'Impero colpisce ancora
L'impero dei sensi
L'isola
Lista d'attesa
Lo chiamavano Trinità
Lo scopone scientifico
Lolita
L'onore e il rispetto (questo titolo l'ho aggiunto perché ha battuto la puntata-farsa di Porta a Porta in cui Berlusconi rivendicava meriti non suoi per le prime case consegnate ai terremotati di Onna)
L'onorevole angelina
Lost in translation
Louis e Michel
Luci della città
L'ultimo bacio
L'ultimo capodanno
L'ultimo metrò
Lulù, il vaso di Pandora - Die Büchse der Pandora
L'uomo che non c'era
Maria Antonietta
Marnie
Marrakech express
Matrimonio all'italiana
Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno
Memento
Mery per sempre
Michael Collins
Milano calibro 9
Million dollar baby
Miracolo a Milano
Miseria e nobiltà
Mississipi burning
Mon oncle d’amerique
Monsieur Ibrahim e i fiori del corano
Morte a Venezia
Moulin Rouge
Muzungu
My beautiful laundrette
My blueberry nights
Natural born killers
Nel corso del tempo
Nel nome del padre
Nell’anno del signore
Nirvana
Non ti muovere
Nove settimane e mezzo
Novecento
Ocean's twelve
Ogni cosa è illuminata
Ombre rosse - Stagecoach
Onora il padre e la madre
Orlando
Ovosodo
Palombella Rossa
Papillon
Paris, Texas
Pasolini, un delitto italiano
Paz!
Persepolis
Piano, solo
Piazza delle 5 lune
Picnic ad Hanging Rock
Pirati dei Caraibi
Pointbreak
Prendi i soldi e scappa
Pretty Woman
Primavera, estate, autunno, inverno…e ancora primavera
Professione: reporter
Profondo rosso
Profumo, storia di un assassinio
Provaci ancora Sam
Quadrophoenia
Qualcosa di travolgente
Qualcosa è cambiato (As Good as It Gets)
Racconto di Natale
Ran
Regalo di natale
Respiro
Revenge
Riff raff
Rischiose abitudini
Rocco e i suoi fratelli
Rocky
Roma
Rosemary's Baby
Rosetta
Round midnight
Rusty il selvaggio - Rumble Fish
Salaam Bombay!
Saturno contro
Scent of a woman - Profumo di donna
Serafino
Seven
Siamo uomini o caporali?
Sicko
Signorinaeffe
Smoke
Sogni
Sogni d'oro
Spongebob squarepants
Stand by me - Ricordo di un'estate
Stop making sense
Sul lago dorato
Terapia e pallotole
Terminator
The Goodfellas (Quei bravi ragazzi)
The reader
The terminal
The untouchables - Gli intoccabili
Thelma e Louise
This is England
Ti amerò fino ad ammazzarti
Tommy
Tootsie
Tornando a casa
Toro scatenato
Totò le herò
Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto
Turista per caso
Turné
Tutti a casa
Tutti giù per terra
Tutti insieme appassionatamente
Umberto D
Un angelo alla mia tavola
Un bacio e una pistola
Un cuore in inverno
Un lupo mannaro americano a Londra
Un pesce di nome Wanda
Un tram chiamato desiderio
Una 44 magnum per l'Ispettore Callaghan
Una domenica d'agosto
Una relazione privata - Une liaison pornographique
Una talpa al bioparco
Una vita difficile
Valzer con bashir
Velluto blu
Vento di passioni
Viaggio a Kandahar
Viaggio allucinante
Viaggio in Inghilterra
Viridiana
Voglia di tenerezza
Wyatt Earp
Zazie dans le metrò
Zelig

venerdì 25 settembre 2009

FASE FINALE - CLASSIFICA DEI GIURATI

La classifica è stata elaborata sommando il numero di preferenze che hanno ottenuto i 5 film votati da ogni singolo giurato. Ad esempio, io ho ottenuto 8 punti, perché ho votato i seguenti films:

Delicatessen - con 2 preferenze
Good bye Lenin - con 1 preferenza
Hollywood party - con 2 preferenze
Oltre il giardino - con 2 preferenze
Roma città aperta - con 1 preferenza

IL RISULTATO FINALE E' STATO IL SEGUENTE

19 punti - Massimo Cinti
17 punti - Claudio Ciancarini
16 punti - Sabrina Dell'Uomo
15 punti - Sandra Sirianni
14 punti - Roberto Borelli
14 punti - Loredana Gigli
13 punti - Silvana Sirianni
13 punti - Fabrizio Sacchi
12 punti - Carlo Benedetti
10 punti - Roberto Leotta
09 punti - Sabrina De Santis
09 punti - Roberta Mandolini
09 punti - Andrea Cavini
09 punti - Alessandro Devito
08 punti - Roberto Pala
08 punti - Paolo Fraia
08 punti - Graziano Natale
08 punti - Giampiero Binanti
07 punti - Virgilio Scafati
07 punti - Nicola Sciamanna
07 punti - Maurizio Putzolu
07 punti - Mariagrazia Andreoli
07 punti - Francesca De Medio
07 punti - Filippo Lippi
07 punti - Alessandra Meo
06 punti - Susanna Melis
06 punti - Maria Agnese Panci
06 punti - Alessandro Pesce
05 punti - Roberta Montagnoli

Analisi del soggetto vincitore e revoca della vittoria:
Massimo Cinti, vincitore di questa classifica, può e deve essere definito, in realtà, "l'uomo medio italiano".
Infatti, avendo votato per quei film che la "massa critica" dei giurati ha fatto emergere, si deduce che il Cinti si adegua perfettamente alla linea di curva ideale che rappresenta il ceto medio italiano così lucidamente descritto dalle ultime indagini ISTAT: quel ceto medio che costituisce, è pur vero, l'ossatura della nazione, ma al tempo stesso ne rappresenta i limiti socio-culturali che pregiudicano da anni uno sviluppo sobrio, industrioso ed armonioso della nazione intera e che hanno di fatto impedito che l'Italia entrasse nel novero delle superpotenze atomiche.
Limiti che possiamo così tratteggiare: operosità media, attività sociale media, partecipazione alle lezioni in classe media, soglia di attenzione media, riflessi medi, dribbling sufficiente, educazione fisica media, matematica media, religione (esentato).
Il Cinti viene pertanto promosso ma con riserva (con un 6---) e privato del titolo.
In forza di questa analisi la classifica sarà capovolta e viene dunque proclamata vincitrice Roberta Montagnoli che col minimo dei voti possibile (5) è colei che si discosta maggiormente dalla media nazionale.
Roberta Montagnoli, dunque, - un applauso, grazie - riceverà il premio dall'assessore alle Attività Improduttive del comune di (.....omissis.....) che ha ospitato la manifestazione.

giovedì 24 settembre 2009

FASE FINALE - CLASSIFICA REGISTI


Classifica dei Registi per numero di films menzionati.


CON 5 FILM
Kubric Stanley
2001 odissea nello spazio
Shining
Barry Lindon
Arancia meccanica
Il dottor Stranamore


CON 4 FILM
Monicelli Mario
La grande guerra
I soliti ignoti
L'armata Brancaleone
Guardie e ladri


CON 2 FILM
Almodòvar Pedro
Tutto su mia madre
Donne sull’orlo di una crisi di nervi

Ashby Al
Oltre il giardino (Being there)
Harold e Maude
Buñuel Luis
L’angelo sterminatore
Il fascino discreto della borghesia
Campion Jane
Un angelo alla mia tavola
Lezioni di piano
Coppola Francis Ford
Apocalypse now
Il padrino - 1
Forman Milos
Hair
Qualcuno volò sul nido del cuculo
Jeunet Jean Pierre
Il favoloso mondo di Amelie
Delicatessen
Ozpetek Ferzan
Le fate ignoranti
Saturno contro
Parker Alan
Mississipi burning
Midnight Express (Fuga di mezzanotte)
Scott Ridley
Blade Runner
Il gladiatore
Spielberg Steven
I predatori dell'arca perduta
Incontri ravvicinati del III tipo
Tornatore Giuseppe
Nuovo cinema paradiso
La sconosciuta


CON 1 FILM
Allen Woody
Manhattan
Annaud Jean-Jacques
Il nome della rosa
Babenco Hector
Il bacio della donna ragno
Becker Wolfgang
Good bye Lenin
Benigni Roberto
La vita è bella
Bergman Ingmar
Il posto delle fragole - Smultronstället
Bertolucci Bernardo
Ultimo tango a Parigi
Bluth Don
Brisby e il segreto di NIMH
Brooks Mel
Frankenstein junior
Browning Tod
Freaks
Caro Marc - Jeunet Jean Pierre
Delicatessen
Chaplin Charles
Tempi moderni
Coen Joel
Il grande Lebowski
Costa Mario
Arrivano i dollari
Crichton Charles
Un pesce di nome Wanda
Daldry Stephen
Billy Elliot
Darabont Frank
Il miglio verde
De Sica Vittorio
Miracolo a Milano
Demme Jonathan
Il silenzio degli innocenti
Demme Ted
Blow
Docter-Silverman-Unkrich
Monster & Co.
Eastwood Clint
I ponti di Madison County
Edel Ulrich
Christiana F. noi i ragazzi dello zoo di Berlino
Edwards Blacke
Hollywood party
Fellini Federico
Amarcord
Fincher David
Fight club
Ford John
Ombre rosse - Stagecoach
Gilliam Terry
Brazil !
Giordana M. Tullio
I cento passi
Herman Mark
Grazie, signora Tatcher
Howard Ron
A beautiful mind
Jennings Garth
Guida Galattica per Autostoppisti
Kaye Tony
American history X
Kleiser Randal
Grease
Kurosawa Akira
I sette samurai
Kusturica Emir
Underground
Landis John
The blues brothers
Lee Spike
Fa la cosa giusta
Leone Sergio
C'era una volta in America
Mattoli Mario
Miseria e nobiltà
Mazzacurati Carlo
La giusta distanza
Moretti Nanni
Bianca
Natali Vincenzo
Il cubo (Cube)
Ocelot Michel
Azur e Asmar
Olmi Ermanno
La leggenda del santo bevitore
Pasolini Pier Paolo
Accattone
Penn Sean
Into the wild
Pollack Sidney
Come eravamo
Post Ted
Una 44 magnum per l'Ispettore Callaghan
Reiner Rob
Harry ti presento Sally
Reitman Jason
Juno
Reynolds Kevin
Fandango
Risi Dino
Straziami ma di baci saziami
Risi Marco
Mery per sempre
Rodriguez R. - Miller F.
Sin City
Rossellini Roberto
Roma città aperta
Salvatores Gabriele
Mediterraneo
Scorsese Martin
Taxi driver
Shadyak Tom
Il segno della libellula - Dragonfly
Shyamalan M. Night
Il sesto senso
Singer Bryan
I soliti sospetti
Snyder Zack
300
Soldini Silvio
Pane e tulipani
Stanton Andrew
Alla ricerca di Nemo
Steno - (Monicelli Mario)
Guardie e ladri
Tarantino Quentin
Pulp fiction
Trier Lars von
Dogville
Troisi Massimo, Radford Michael
Il postino
Visconti Luchino
Rocco e i suoi fratelli
Wang Wayne - Aster Paul
Smoke
Weir Peter
L'attimo fuggente
Wells Orson
Quarto potere - Citizen kane
Wenders Wim
Il cielo sopra Berlino
Wise Robert
Tutti insieme appassionatamente
Yimou Zhang
La foresta dei pugnali volanti
Zemeckis Robert
Forrest Gump
Zwick Edward
Blood diamond

FASE FINALE - CLASSIFICA FILMS


Classifica finale dei Films con numero di preferenze espresse.


CON 8 PREFERENZE
The blues brothers

CON 5 PREFERENZE
Blade Runner

CON 4 PREFERENZE
Frankenstein junior

CON 3 PREFERENZE
C'era una volta in America
Il silenzio degli innocenti

CON 2 PREFERENZE
Rocco e i suoi fratelli
Barry Lindon
I soliti sospetti
La vita è bella
Nuovo cinema paradiso
Il miglio verde
Straziami ma di baci saziami
La grande guerra
Pulp fiction
Underground
Guardie e ladri
Quarto potere - Citizen kane
I cento passi
Oltre il giardino (Being there)
Delicatessen
Il cielo sopra Berlino
Hollywood party
2001 odissea nello spazio
Tutto su mia madre

CON 1 PREFERENZA
Apocalypse now
Arancia meccanica
Ultimo tango a Parigi
Midnight Express (Fuga di mezzanotte)
Shining
Il posto delle fragole - Smultronstället
L’angelo sterminatore
Ombre rosse - Stagecoach
Una 44 magnum per l'Ispettore Callaghan
Guida Galattica per Autostoppisti
Il cubo (Cube)
Il postino
La leggenda del santo bevitore
Harold e Maude
I soliti ignoti
Il grande Lebowski
L'armata Brancaleone
I predatori dell'arca perduta
Incontri ravvicinati del III tipo
Christiana F. noi i ragazzi dello zoo di Berlino
La foresta dei pugnali volanti
Qualcuno volò sul nido del cuculo
Accattone
Manhattan
Taxi driver
La giusta distanza
La sconosciuta
Mery per sempre
Blow
Fight club
I ponti di Madison County
Good bye Lenin
Roma città aperta
Bianca
Fandango
Il gladiatore
Il segno della libellula - Dragonfly
Il sesto senso
Le fate ignoranti
A beautiful mind
Brisby e il segreto di NIMH
Il nome della rosa
Mississipi burning
Come eravamo
Mediterraneo
Billy Elliot
Forrest Gump
Il favoloso mondo di Amelie
Azur e Asmar
Hair
Juno
American history X
Arrivano i dollari
Blood diamond
Donne sull’orlo di una crisi di nervi
Grazie, signora Tatcher
Un pesce di nome Wanda
300
Brazil !
Into the wild
Lezioni di piano
Sin City
Fa la cosa giusta
L'attimo fuggente
Il dottor Stranamore
Miseria e nobiltà
Saturno contro
Grease
Harry ti presento Sally
Pane e tulipani
Alla ricerca di Nemo
Dogville
Tempi moderni
Un angelo alla mia tavola
Il bacio della donna ragno
Miracolo a Milano
Smoke
Freaks
I sette samurai
Il fascino discreto della borghesia
Monster & Co.
Amarcord
Il padrino - 1
Tutti insieme appassionatamente

Il podio !


The Blues Brothers di John Landis si aggiudica la prima edizione de Er Festival de Noantri!!
Ampio margine sul secondo classificato, Blade Runner di Ridley Scott, e sul terzo, Frankenstein Junior di Mel Brooks.
I prossimi giorni appariranno sul blog tutte le classifiche complete.
Nella foto, la segretaria de Er Festival de Noantri al momento della proclamazione del risultato.

domenica 20 settembre 2009

Intervista critica!


Enrico Ghezzi, uno dei più apprezzati critici cinematografici, oggi in visita al “Festival de Noantri”. Lo abbiamo sottoposto ad una intervista a tutto campo.

D - Quali sono le novità più interessanti di questa edizione de “Er Festival de Noantri”?


R - Er Festival de Noantri non è mai stato un festival di realtà, come non lo sono mai i grandi festival. La cosa curiosa è che ha sempre avuto retrospettive di gran lunga più post-spettive dei grandi festival, inclusa Venezia, dagli ultimi 50 ai prossimi 100 anni: a volte su un autore, a volte su registi straordinari, l’anno scorso Buñuel, a volte fanno anche cose di genere, oppure “tagli particolari” nella storia del cinema, tipo cancellare tutti i film dal 1921 al 1985, così tanto per il gusto di farlo. Poi ci fu una bellissima retrospettiva sul cinema a scoppio, antesignano di quello elettrico, abbandonato per questioni di inquinamento nelle sale cinematografiche d’epoca e quest’anno ce n’è una, secondo me imperdibile, sui 70 millimetri e sul cinema “bigger than life”, il cinema che cercò di dilatarsi per contrastare la diffusione capillare televisiva, da una parte, ma soprattutto per far sembrare più alto Brunetta, dall’altra. Ci sono film come “Tutti insieme ammorìammazzati”, futuristica pellicola del 2001 e non solo americani, che rappresentano un tentativo di gonfiare tutto il cinema a una grande dimensione: quella della mongolfiera. Sarà un momento molto lontano dal cinema che si fa e si pensa oggi, tutto per la domesticità o comunque per le microsale, per i pc, per i palmari, per gli orologi da polso. Oggi si vede, in parte, il cinema assolutamente tecnologico dell’Imax che ancora non ha raggiunto i propri potenziali, oppure quello diffuso da telecamerine, quel cinema che si può mandare da un internet point: quello che io definisco il cinema del non-schermo.



D - Dato che ci sarà anche Terra Madre di Olmi, sarebbe interessante capire cos’altro c’è ancora di importante quest’anno per quel che riguarda il genere documentario.


R - Purtroppo, in generale, la quantità delle scoperte è minore della quantità delle coperte, tranne la conferma di alcuni nomi, di alcune possibilità di cinema e di alcune pratiche d’autore anche consolidate, da un certo punto di vista quasi scontate. Soprattutto al Festival de Noantri, dove si vede da diversi anni, nella sezione Cloroformium e ancor più in Dorm-o-rama, una quantità enorme di film coperti. Così è apparsa una continuità molto forte, molto ribadita, molto produttiva, nel senso della produzione del festival, della fiction, della non fiction, della non fiction accanto alla fiction, della fiction di lato alla non-fiction, della non fiction sopra la fiction, quindi non andrei mai a un festival per vedere dei documentari scoperti, come non andrei a vedere dei film di fiction coperti. Personalmente mi tolgo da queste differenze che trovo del tutto fasulle oppure commerciali, distributive, di comodo e che comunque, sono superate da anni, così come quando è stato, negli anni recenti, il primo festival a premiare Coni Azotati un film di animazione, come miglior film. Diciamo che sono veramente dei confini, dei paletti che non hanno molto senso. Comunque sì, al Festival de Noantri ci sono di solito molti documentari e mi pare ce ne siano anche quest’anno. Il fatto stesso che li qualifichiamo parlando di documentari rende meno interessante la cosa. Davvero credo che tutti i film siano documentari, tutti siano film di fiction, come di non-fiction, tutti siano non-film di non-fiction come anche viceversa, e resta a noi declinare questa differenza momento per momento, addirittura scena per scena, cercando di comprendere sino in fondo cosa ho appena detto, se sarà possibile.



D - Quindi come giudica la dichiarazione di Olmi di volersi dedicare solo al genere documentario?


R - Olmi ha rotto le palle. L’ultimo, I Cento Chiodi è un film, da una parte visibilmente di fiction, e io glielo ho detto chiaramente, che ha un assunto e un apologo, dico visibilmente perché è volutamente visibile, scarno, banale, molto diretto, come gioco o situazione narrativa. E poi però diventa un documentario sulla non-fiction nella pianura Padana e non si capisce più nulla…. E lui ancora lì, sul restare di alcuni colori, sul restare di alcune acque, sul restare di alcuni tramonti, sul restare di certa vegetazione e di certe persone…. Olmi è sempre stato in questo senso filmico anche quando ha raccontato storie che sembrerebbero più documentaristiche, dalla imprevedibile messa in scena della Leggenda del santo bevitore, oppure in quello su Giovanni dalle Braghe Nere, un film in realtà completo di situazioni di spostamento del cinema in una zona dove si immagina il passato come presente e in cui il passato viene invocato quale presente. Il film di Olmi, che non ho ancora visto, sarà spero bellissimo e sarà film a tutti gli effetti del documentario. Questo se serve per avvicinarsi alla questione o alla polemica dei pochi film, o nessun film italiano.



D - In riferimento a questa polemica, lei come risponde all’affermazione di Kosslick che definisce il cinema italiano cinema “culinario”?

R - Kosslick m’ha stufato! E’ un direttore di Biennale se vogliamo, perché è stato “culinario”, nel senso che prosegue, lo dico in senso divertente e affettuoso, un’apertura alla curiosità da parte della Berlinale e, dicendo “culinario”, lui parla di se stesso, della Berlinale stessa, perché è da due o tre anni che la grande novità, consiste in una rassegna con alcuni film presenti al festival e alcuni film in più (tra l’altro c’è anche il film di Olmi) che vengono proiettati in una specie di sala ristorante, un appuntamento a cui non sono mai stato perché si perde tempo con orari e spostamenti e si mangia veramente da schifo. Ci andrei anche, ma mi sembra ridondante. Quindi “culinaria” è la Berlinale, culinaria è perché già dai tempi di de Hadeln, il direttore precedente, era una selezione molto politica, attenta alla casualità della politica, alle scelte casuali da un punto di vista estetico e culturale indirizzate dalla necessità dell’invenzione politica e dal tema dell’anno. Non c’è una grandissima selezione dal punto di vista della qualità. Spesso dimentico nel giro di due ore, due giorni o di due mesi i film vincitori della Berlinale. Questo può capitare anche con Venezia, con Cannes. Non con il Festival de Noantri. Diciamo che la cosa clamorosa, il dato di spicco di Berlino è che non inventa mai, non trova mai una cinematografia, un autore davvero nuovo, anche se è l’unica volta in cui è stato premiato e ha avuto un riconoscimento pubblico con l’Orso d’Oro un genio come Malik con Thin red line (La sottile linea rossa), però non è in qualche modo la qualità della selezione che le si può chiedere. È una sorta di curiosità diffusa quella di Berlino, dove il bello sono i numeri, le quantità che comunque danno la possibilità, questo come a Rotterdam - dove sono appena stato - di aggirarsi e di trovare. L’altra cosa importante di Berlino è quella di essere un festival cittadino; vai al cinema e sei in mezzo a un pubblico che affolla tutti i giorni le sale, anche se non ci va mai veramente, poiché non è questa la norma del cinema negli ultimi anni: andare al cinema e non vedere, standoci. Però il pubblico che ci va è un pubblico di giovani, di studiosi, non un pubblico composto solo da professionali o da qualche curioso di star o del cinema stesso, visto come probabile glamour, come avviene a Cannes. Non è la stessa cosa di quel cinema dove vanno gli appassionati del “corto da festival”, quelli che vanno a Venezia, dove peraltro troveranno la solita scelta di film americani, di sei, sette, otto, nove ore, per dire che comunque il grande cinema Usa dei corti è piuttosto lungo e un po’ palloso. È un festival che è più liberamente percorso da pubblici diversi e questo ne fa la forza, è un momento di cinema anche nel modo di vedere i film: con gli occhi aperti e davanti allo schermo, non dietro come ci si ostina a fare in omaggio alle nuove tendenze…



D - Non pensa sia un Festival che può vantare una certa apertura nei confronti dei giovani, un pò come il Trumpet Festival di minneapolis ?

R - Certo. Non è che l’abbia visitato spesso, sono andato quando c’erano incontri con personaggi che mi interessavano. Poi c’è addirittura il cinema per bambini. Diciamo che il pubblico potenziale passato e futuro è tutto mobilitato, dalle retrospettive al piccolo cinema per ragazzi. È questa la qualità del Festival de Noantri, non è la qualità di un film o dell’altro e Kosslick, per finire sulla culinarietà, non mi sembra il tipo che possa permettersi un giudizio estetico così sprezzante, anche se era una battuta, nel senso che la sua è una direzione molto burocratica. In Italia non si sceglie mai una direzione autoriale davvero fino in fondo, ma semmai un ottimo manager che sia anche un cinefilo, una persona un po’ di cultura per farne una sorta di feticcio, peraltro provvisorio, sottoposto alla mancanza di autonomia assoluta. Qua invece c’è un buon burocrate che coglie l’occasione di questa direzione giocando proprio la carta della città, giocando la carta della curiosità.



D - Una domanda su Chabrol, dato che lei ne è un grande conoscitore, ha visto il film che verrà presentato al Festival de Noantri?

R - No….


D - E perché, cosa aspetta?

R - Da Chabrol mi aspetto sempre moltissimo, compresi i biglietti gratuiti, che per ora non ho ricevuto. Mi aspetto moltissimo anche quando è quasi nulla, quando gira un film tratto dalla vita delle locuste, un soggetto che sembrerebbe coperto, a parte che mai nessun soggetto suo mi sembra scoperto. È’ talmente già interessante il modo in cui si interessa a un soggetto che non mi importa se sia un piccolo poliziesco, c’è sempre un suo segreto. Per me, in questo momento, è probabilmente al mondo l’unico esponente di un cinema di pura regia, di puro mistero del farsi cinema, al di là del racconto, al di là del cinema di genere, che lui pratica moltissimo. È oltre Hitchcock in questa dimensione, è veramente una figura estrema, veramente isolata, paradossale, che nel cinema si chiamerebbe commerciale, ma poi non è vero fino in fondo perché ha i suoi scatti. Lo considero forse il cineasta più inimitabile che esista oggi al mondo, proprio perché non è un’inimitabilità dovuta all’evidenza di una forma propria, non ha una sua evidenza tematica o stilistica: è di più, è più vicino a una personalità del cinema assunta con un occhio quasi automatico, che fa molta paura per la precisione. Ci sono stati film che tagliano, film in qualche modo dolorosi, ma poi godibili nello svolgimento per il modo in cui dipanano l’uso dello spazio, l’attenzione agli attori, lo trovo un grandissimo cinema dell’ambiguità. Insomma, Chabrol non lo reggo proprio.


D - Cosa manca al cinema veramente oggi?


R - In pratica quello che manca più radicalmente al cinema oggi è il presente. Il presente che era del passato del cinema: era un passato. Una nozione di presente piuttosto impervia. Qui risiede il maggior fascino del cinema: un tentativo pochissimo riflesso, spesso del tutto industriale e automatico, di trovare un terzo tempo tra il tempo del presente in cui si produceva un film, il tempo in cui sarebbe stato visto e il tempo cui si riferiva ciò che veniva filmato.Solo apparentemente contemporaneo. Solo la televisione alla fine ha trovato la diretta, il cinema in diretta. Che poi è un fantasma attuale del cinema on line. Il cinema dei telefonini. Si sta già facendo il cinema in diretta e ovviamente più è in diretta e meno lo vedi.Una grossa differenza rispetto a prima!Un tempo il cinema aveva un suo presente: il presente della sala di proiezione. Non era come il teatro. Il rituale della convocazione nella sala buia a quella data ora. Ora invece il cinema assomiglia sempre di più al teatro. Basta vedere le salette d’essai.Ma l’importante è rendersene complici non far finta di fermare il cinema. Ci sono un sacco di menzogne sui festival… di false ideologie. Il lancio di un film che serva al bene del film. Ovvio che ci sono delle piccole strategie e piccole tattiche. Ormai anche i festival più importanti hanno ridotto la nozione di prima e anteprima e post-prima. Un film può avere trenta anteprime tra festival minori e maggiori! E come si fa! Entra in un circuito come lo può fare la musica jazz o una qualsiasi altra forma d’arte. Solo che il circuito del cinema è più interessante perché comunque più ambiguo. Ha ancora una forte intensità mitica anche se tutto ciò si va rarefacendo, dunque cambia anche la percezione da parte di tutti noi.Suona un po’ come un requiem per una morte annunciata!Non è questione di morte del cinema. Occupa uno spazio completamente diverso. Attualmente è a metà tra l’arte contemporanea e l’opera. Una sorta di sublime anacronismo come l’opera, che riesce a vivere solo attraverso grossi finanziamenti statali e l’arte contemporanea che è una specie di bolla di sapone che però nasce a Wall Street. Per me l’immagine dell’arte contemporanea sono le Twin Towers che bruciano e crollano che sono vere e sono una bolla di sapone.


D - Parafrasando una sua frase “Non è il tempo a mancarci, siamo noi che manchiamo al tempo” possiamo allora dire che siamo noi che manchiamo al cinema?


R - Quando dissi quella frase ero molto giovane e non immaginavo che nessuno l’avrebbe mai creduta una cosa seria, allora ero un burlone… ma sicuramente manchiamo al cinema nel senso di disincanto di una programmazione di cinema. In definitiva ritorniamo al discorso di prima: manchiamo al presente. In quanto non ci rendiamo conto di quanto apparteniamo al cinema. Quando durante i festival si enfatizza il circo mediatico del cinema: appunto le feste del cinema, l’enfasi sugli attori e così via, cose peraltro da sempre esistite, non si fa altro che dimostrare quanto possano essere vecchie. In definitiva il cinema arranca dietro queste situazioni di feste e festival della letteratura o della poesia o della musica che a loro volta sono imitazioni di festival cinematografici! E, delle due, l’una: o il cinema è passato, o il cinema è presente; non esiste una terza via come ho detto poco fa. E chissà poi perché l’ho detto. Lei ne sa qualcosa per caso?Comunque una strana situazione di feste o festival che vorrebbero citare cose già citate ma che non riescono a farlo perché sono già state citate…A questo punto l’unico specifico del cinema è di rendersi conto di essere in un modellino, se vogliamo essere tristi, o un “modellone” al quale non possiamo mancare perché già ci siamo. Quando accetto l’ipotesi di mancare al cinema intendo quando non si riconosce la terribile, straautomatica ma anche tenera presenza nel cinema. Se lo si considera come un industria come modo di produzione il cinema è stravecchio. Assolutamente senza interesse. Naturalmente c’è chi lo fa. Siamo amici di cineasti, siamo cineasti noi stessi. Paghiamo e siamo pagati. Non per questo si deve considerare il denaro sublime. In questo senso l’organizzazione capitalistica è mortale. Allo stesso tempo facciamo il cinema come si faceva 50 anni fa. Sono gli stessi registi e penso a un Wenders o a un Lynch che con un ritardo che oscilla dai 10 ai 30 anni si rendono conto di come poi l’immagine non sia poi così orribile, così banale, “facile”. Per motivi magari di costi, o proprio perché ancora non avevano capito niente…



D - In un suo libro scritto con Carmelo Bene lei ha anche detto: “Per questo mi appassiona il cinema porno. Perché è più vicino a Warhol, è più vicino alla “macchina aperta e me ne vado a dormire”, che in parte era di Rossellini. E’ davvero così il suo cinema ideale?


R - Non proprio. Non è che io creda sempre in ciò che dico!! E’ una delle derive estreme. Certo che quello che Warhol ha fatto è quanto di più vicino all’assumere su di sè quello che appunto chiamo l’impersonalità del cinema. Forse sul cinema è stato ancor più capitale che su altre cose. Non è superato. Non è un ideale di cinema. E’ un tipo di cinema magari infinitamente meno godibile di altri. Certamente è il primo cinema che si pone come un tratto di quel film ininterrotto che può essere il mondo.Adoro anche film molto montati. Non ho un modello. Però sicuramente una delle cose più intense, fra quelle che amo di più del cinema è quello di “risentirsi” in una specie di materialità spazio-temporale. E, se mi spiegate anche questa frase, ve ne sarei grato.



D - Ma cosa pensa di quei registi la cui presenza è così avvertibile nei propri film e sono così riconoscibili nel loro modo di girare e dunque così personali, ad esempio un Peckinpah, un Carpenter, un Hitchcock? Combattono o subiscono questa specie di inanità, di voler essere presenti nelle loro opere?


R - Non subiscono. Sicuramente non vogliono. Sarebbe insopportabile un cinema di soli Warhol. Il suo è un cinema fisico-teorico sicuramente diverso dal modo in cui un Carpenter si rende conto in modo diverso, al di là dell’omaggio cinefilo di quanto ci sia già di depositato nel cinema come fatica e di modi di vedere che abbiano già coinvolto milioni di persone. Se pensiamo a un suo film maledetto come “La Cosa” è evidente di come Carpenter sia uno di quelli che avvertono di più la fantomaticità del cinema: Da una parte il corpo, la fisicità, dall’altra l’essere costantemente trapassato in una sorta di empireo-inferno. Persino un suo film che sembra essere così politico e diretto come “They live” c’è in realtà questo gioco della visione. E’ la non indifferenza dell’immagine. Una continuità in questi due film. Una lotta tra il considerare l’immagine nel suo automatismo, nel suo essere fatta dalla macchina e il considerare l’immagine come frame assolutamente individuato e preciso. Questo vale sia dal punto di vista dello spazio langhiano o "kubrickiano" sia dal punto di vista più semplice di autori come appunto Carpenter ma penso anche all’ultimo film di Peckinpah “Osterman Weekend” che consegna in modo del tutto inatteso una tale coscienza della situazione politica del vivere l’immagine, dell’essere in qualche modo immagine che cerca di uscire per poi rientrare in un altro frame, che è sorprendente in un cineasta di malinconia quasi ottocentesca. Il non poter tornare più in certi spazi, altrimenti trovi qualcuno che ti mena. Ho da poco rivisto “Pat Garrett e Billy the Kid” e non è altro che questo: il dover sempre rientrare in una situazione mitologica obbligata. C’è questa sensazione di sfinimento sottolineata molto da Bob Dylan.In realtà molti cineasti sentono questa “fatalità” del cinema. Il fatto che qualunque immagine diventa non loro e non lo è all’inizio, poiché quello che riprendono non dipende da loro. Neanche un Lang o un Kubrick possono aver potere sulla vita di un attore prima che cominciasse a lavorare per loro. Se esistesse una perfetta marionetta elettronica non c’è dubbio che Kubrick ne avrebbe già cominciato a lavorarci.



D - Ma possiamo dire che l’immagine come istituto del cinema non l’abbiamo scoperta noi? C’era, c’è e continuerà ad esserci nonostante noi?


R - Il destino dell’uomo visto moltissimi pensatori è alla fine quello di riconoscersi nell’immagine, ma il senso è saper vedere. Certo è una cosa interessante dato che non sappiamo cos’è. E’ un concetto che siamo costretti di volta in volta a far valere in un modo o nell’altro: a vanvera, direi. Non a caso è stato uno dei grandi terreni di lotta nel medioevo: penso all’iconoclastia, al concilio di Nicea. Un’ immagine che è sempre troppo in bilico tra ciò di cui sarebbe immagine (una sorta di trompe l’oeil) e tra un’immagine troppo lontana quindi sgranata e indistinta. L’immagine è una nostra forma simbolica che è puro pensiero. E’ un orizzonte. Un destino che ci provoca e ci attende.D - E’ qualcosa che non si potrà mai raggiungere oppure è uno dei nostri scopi il cercare di raggiungerlo?R - Non lo so se sia il fine. Trovo fatale che se ci si interessa al senso inteso come direzione piuttosto che al senso in se, oggi ci si possa solo scontrare con l’immagine o aspettare che ci venga di fronte e allora è l’apocalisse! Meglio allora frenare e accontentarsi e restare coperti, guardinghi e senza coltivare l’illusione che per forza quello che si vede possa avere un significato, o che quello che ho detto finora significhi qualcosa.

giovedì 17 settembre 2009

Adesso viene il bello!


Carissime Giurate e Giurati,
pazientissimi e giocosi... è arrivato il vostro momento!

Eh già, da questo preciso istante sono aperte le votazioni!!!

Di seguito troverete l'elenco completo dei titoli che sono stati proposti.

Sono in ordine alfabetico e per ciascuno compaiono: Titolo, Anno, Regista e Link di rimando alla trama del film: con 543 film differenti, d'altro canto, ho pensato che poteva fare comodo...

Tuttavia, e questa è la parte più sadica del giochino, si possono esprimere SOLO ED ESCLUSIVAMENTE 5 (dico CINQUE) PREFERENZE!

Lo so, lo so...inizieremo a mangiarci le unghie: immagino già che scorrendo i titoli ciascuno di noi esclamerà frasi tipo "guarda! questo me l'ero scordato" oppure "ma dai! questo lo voto sicuramente" per poi ripensarci al titolo successivo e cassarlo dalle cinque preferenze...

Ma tant'è: avete accettato il Regolamento e ora sono affari vostri.

Ricordate:

1) SOLO 5 PREFERENZE (il criterio di scelta sarà di vostra esclusiva competenza)

2) PUBBLICATELE sulla bacheca del gruppo (se posso rompervi le scatole, scrivete l'elenco dei 5 titoli, incolonnati come avete fatto in precedenza, ma senza mettere trattini o numerazioni e con la maiuscola solo sulla prima lettera del titolo)

3) FATE PERVENIRE le vostre liste possibilmente entro il 23 settembre
4) CHIUNQUE, leggendo queste righe, abbia voglia di esprimere i suoi voti, può farlo tranquillamente iscrivendosi all'omonimo gruppo su Facebook, e cioè:http://www.facebook.com/group.php?gid=128297501579&ref=ts
5) BACI & ABBRACCI